sm. [sec. XIII; da apprendere]. L'apprendere e, più rar., l'apprendersi:
a. di nozioni culturali.
Psicologia
L'a. è il processo attraverso il quale si origina o si modifica
un comportamento
in presenza di determinati stimoli. Si può parlare di a. solo
quando tale cambiamento non può essere spiegato sulla base di
processi maturativi o stati temporanei dell'organismo (come
affaticamento, effetto di droghe, ecc.). Questa definizione sembra
quella
che meglio si adatta a delineare il concetto scientifico di a.; infatti
la
definizione comune, che considera l'a. come un processo psichico
intenzionale finalizzato a un migliore adattamento all'ambiente, non
sembra sufficiente a definire le varie forme di a. esistenti. Sono
stati a
lungo studiati i complessi rapporti tra processi maturativi
e a.; molto spesso infatti il cambiamento del comportamento è
dato
dall'interazione tra questi due processi. P. es. nel processo di a.
del
linguaggio il bambino impara la lingua che ascolta intorno a sé,
ma solo
quando ha raggiunto una data maturità biologica. Si possono
distinguere
quattro forme di a.: sensoriale, acquisizione della capacità
di dare
determinate risposte in occasione della presentazione di certi stimoli
(p. es., premere una leva al suono di un campanello); motorio, acquisizione
di determinati schemi di comportamento in cui è prevalente l'attività
muscolare (p. es., scrivere a macchina); verbale, acquisizione del
linguaggio nelle sue componenti fonetiche, sintattiche e semantiche;
ideativo, acquisizione di determinati schemi concettuali. Nell'uomo
si
parla di a. personale, inteso come sintesi delle quattro forme suesposte.
Le molte teorie dell'a. possono essere suddivise in due grandi filoni:
teorie stimolo-risposta e teorie cognitive; entrambe riescono a dare
una
spiegazione esauriente di tutti i tipi di apprendimento. Nel primo
gruppo
rientrano la scuola riflessologica russa (con Pavlov e il condizionamento
classico) e il behaviorismo americano (condizionamento strumentale
o
operante). Negli esperimenti di Pavlov i cani imparavano a produrre
una
risposta già nota (salivazione) in presenza di uno stimolo nuovo
(campanello); negli esperimenti di condizionamento operante, invece,
gli
animali imparano a produrre risposte nuove in presenza di determinati
stimoli. P. es. un ratto assetato nella gabbia di Skinner
apprende a premere la leva per ottenere l'acqua. Entrambe le scuole
negano l'esistenza di intermediari cerebrali centrali nell'a. e parlano
di
una semplice acquisizione di abitudini che avviene per prove ed errori,
fino a raggiungere la risposta corretta. Elemento fondamentale del
processo di a. è l'associazione per contiguità temporale
tra rinforzo
positivo, cioè il premio (nell'esempio l'acqua) e il comportamento
adeguato. La punizione invece non sembra avere un effetto altrettanto
efficace nell'eliminazione di comportamenti indesiderati. Per le teorie
cognitive, sviluppate principalmente da Tolman e dagli psicologi della
Gestalt, l'a. avviene grazie a processi cerebrali centrali, come la
memoria e le aspettative, che agiscono da integratori di un
comportamento diretto a una meta. Non si imparano quindi abitudini,
ma
si costruiscono strutture cognitive. Secondo questi autori l'a. non
avviene per tentativi, ma grazie a una ristrutturazione percettiva
del
problema che viene risolto per intuizione*. Inoltre esiste un a. latente,
non strettamente legato alla ricompensa e all'uso immediato di ciò
che si
è appreso. Altri aspetti dell'a. messi in luce dalla teoria
cognitiva sono l'a.
per imitazione* e lo sviluppo di una disposizione a imparare (learning
set)
che si sviluppa con l'esercizio di tale funzione. La differenza tra
le due
scuole è fondamentale in quanto dalle due teorie diverse conseguono
programmi di insegnamento profondamente diversi. Secondo alcuni
autori entrambe le teorie sono valide in quanto i differenti processi
di a.
si utilizzano in situazioni diverse. Particolare interesse riveste
il problema
del transfert*, l'influenza positiva o negativa che un tipo di a. può
avere
su un altro precedente o successivo (transfert retroattivo o proattivo).
Il
transfert viene considerato come un processo intermedio tra a. e
memorizzazione e tutti e tre questi processi vengono considerati parte
del più generale processo di acquisizione.
Pedagogia
Con lo sviluppo dell'analisi scientifica della condotta umana e con
il costituirsi
autonomo, e su basi sperimentali, della psicologia (segnatamente
genetica e comparata), vengono formulate le moderne teorie
dell'apprendimento. Su queste basi viene contestata la stessa
didattica dell'attivismo che pure aveva segnato una rottura rispetto
alla
didattica tradizionale dello stadio empirico (p. es. il procedimento
“per
prove ed errori” del Pestalozzi) proprio attraverso l'introduzione
di
osservazioni controllate e l'avvio del disegno sperimentale. La didattica
scientifica odierna si costituisce infatti utilizzando i risultati
dell'analisi
del processo dell'“apprendere-insegnare” che si avvale soprattutto
degli
strumenti teorici del behaviorismo americano di impostazione
elementaristica, della psicologia della forma e delle ricerche del
Piaget
sullo sviluppo cognitivo.
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